giovedì 20 settembre 2012

Fotovoltaico e non solo al KLIMAENERGY 2012


Non passa praticamente giorno in cui non si affronti il tema del riscaldamento globale e dell’esaurimento delle fonti tradizionali, ossia fossili, di energia. Le fiere e i convegni del settore sono molto diffusi a dimostrazione del fatto che il tema è di grande interesse e riguarda tutti.

Da oggi 20 settembre fino a sabato 22 si svolge ad esempio il Klimaenergy 2012, fiera internazionale per l’applicazione innovativa delle energie rinnovabili che coinvolge  enti pubblici, locali e territoriali oltre che aziende operanti nell’ambito delle fonti rinnovabili. Partecipano all’evento varie figure professionali quali ingegneri, tecnici e progettisti con l’obiettivo di confrontarsi e scambiarsi informazioni utili per favorire l’evoluzione delle tecnologie.  Particolare attenzione viene dedicata al settore fotovoltaico, ma non mancano convegni dedicati a pannelli solari, alla biomassa, al settore idroelettrico e alla geotermia.
Chi fosse interessato a partecipare avrà la possibilità di prendere parte a seminari e congressi internazionali come ad esempio degli incontri dedicati alla diffusione del fotovoltaico grazie all’affitto tetti di privati da parte delle aziende che si occupano dell’installazione di impianti fotovoltaici .
Ad ogni edizione viene inoltre bandito un premio che ha la finalità di valorizzare i progetti migliori in ambito pubblico che dimostrino le potenzialità di un modello energetico sostenibile, può essere quindi questa un’occasione per le aziende partecipanti alla fiera di individuare i virtuosi del settore e intraprendere nuove collaborazioni.

giovedì 23 agosto 2012

EU PVSEC, Francoforte - 24/28 settembre 2012


Il 27° EU PVSEC si terrà a Francoforte dal 24 al 28 settembre 2012, l'Unione europea PVSEC ospita la comunità mondiale del fotovoltaico sulla fiera Frankfurt Messe (Conferenza 24-28 settembre 2012 - Mostra 25 al 28 settembre 2012). Il Comitato esecutivo della PVSEC UE si propone di ospitare i professionisti  del fotovoltaico in una città come Francoforte, centro finanziario e commerciale della Germania.
La prima conferenza europea sull'energia solare fotovoltaica si è svolta nel 1977 in Lussemburgo, e si è immediatamente affermata come uno degli eventi più importanti per la comunità mondiale dell'energia fotovoltaica, sia in dimensioni che in rilevanza a livello internazionale .
L’EU PVSEC si prefigge quindi l’obiettivo di far incontrare i diversi professionisti dell’intera filiera del fotovoltaico, si terrà a tal proposito una conferenza dedicata alle nuove tecnologie in cui le aziende leader a livello mondiale presenteranno le novità nel settore. L’Eu Pvsec, inoltre, si rivolge a società di sviluppo di progetti, aziende di riciclaggio e trattamento dei rifiuti, enti governativi, software house, produttori di laser e dispositivi opto-elettronici, istituti di ricerca e sperimentazione, consulenti e organizzazioni non governative che operano nel settore fotovoltaico.

giovedì 12 luglio 2012

Il fotovoltaico a Torino: installiamolo sui nostri tetti


Il tema delle fonti rinnovabili di energia pare essere alla ribalta già da un po’ di anni. La sensazione però che non decolli mai veramente deriva, probabilmente, dal fatto che ci sono troppi interessi economici dietro l’utilizzo e lo sfruttamento delle energie fossili. Detto così potrebbe sembrare una generalizzazione che lascia il tempo che trova, tuttavia, dal punto di vista del comune cittadino con una coscienza ambientale un po’ sviluppata, pare incredibile che ancora oggi le nostre città siano intasate di traffico puzzolente.
Nelle città più industrializzate del nostro paese ci aspetteremmo che ogni metro quadro dei tetti sia tappezzato di pannelli fotovoltaici, ci viene detto che il problema è lo spazio ma sembra proprio che quello a disposizione non venga sfruttato. Nel nord Italia alcune aziende di settore cercano di intraprendere delle azioni in merito ad esempio all’affitto tetti a Torino che è un’iniziativa molto utile volta a produrre quanta più energia elettrica possibile utilizzando lo spazio sopra i tetti di aziende e di privati.
E’ un modo tramite cui un privato cittadino può fare del bene all’ambiente e nello stesso tempo arrotondare il proprio reddito,  grazie all’installazione di pannelli fotovoltaici a Torino sarà quindi possibile avere un ruolo attivo nel così detto sviluppo sostenibile del nostro paese. Quando poi l’opinione pubblica sarà sensibilizzata a sufficienza forse sarà finalmente possibile svuotare le nostre città di macchine inquinanti e viaggiare su delle piccole macchinette alimentate elettricamente da pannelli fotovoltaici.

lunedì 18 giugno 2012

Dossier Kyoto 2012


La Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile ha presentato il nuovo dossier Kyoto 2012 per dimostrare al mondo che l’Italia può farcela a raggiungere gli obiettivi contenuti nel Protocollo. Secondo le stime pubblicate, infatti, la penisola ha già centrato nel 2011 l’obiettivo Kyoto con la probabilità che anche nel quinquennio 2008-2012 vengano raggiunti i livelli richiesti (-6,5%).

Ma a guastare la festa una delibera attualmente in discussione al Cipe (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica) che utilizzando criteri di calcolo differenti da quelli previsti dal Protocollo e dall’ISPRA fa apparire l’Italia ben lontana dagli obiettivi di Kyoto con una riduzione pari solo all’1,5% facendo riferimento ai livelli di inquinanti registrati nel 1990.

Le dichiarazioni rilasciate dal presidente della Fondazione, Edo Ronchi, fanno emergere emissioni che in Italia sono state quantificate pari a 490 Mt CO2eq, che diventano 478 tenendo conto degli assorbimenti forestali (-10,2 Mt) e dei meccanismi flessibili (-2 Mt), come previsto dal Protocollo. Rispetto al 1990, quindi le emissioni nazionali sono scese del 7,4%, a fronte del target pari al -6,5% (483,3 Mt CO2eq).

“Anche se è presto per fare un consuntivo per il quinquennio 2008-2012 osserva Ronchi- è molto probabile che nel complesso l’Italia arriverà molto vicina anche al target e che l’eventuale sforamento sarà tutto a carico del solo 2008, l’anno più lontano del periodo considerato. Si tratta di un trend incoraggiante per lo sviluppo di una green economy italiana e per guardare avanti, verso i nuovi e più impegnativi target di riduzione delle emissioni al 2020 e al 2030”. A questo punto la speranza espressa da Edo Ronchi è che i conti registrati nella delibera del Cipe vengano opportunamente rivisti anche perché non tengono conto né dell’assorbimento forestale “Non mi pare proprio né il caso, né il momento –conclude Ronchi- di produrre, con modalità contabili inedite e quantomeno discutibili, un aumento possibile degli oneri a carico del sistema Paese”.

Fonte: rinnovabili.it

mercoledì 30 maggio 2012

Dai spazio al fotovoltaico: affitta il tuo tetto


In un periodo di crisi economica riuscire ad arrotondare lo stipendio e nello stesso tempo a fare del bene per l’ambiente pare essere impossibile e invece…molte aziende che si occupano di pannelli fotovoltaici fanno al cittadino una semplice quanto significativa proposta: affitta il tuo tetto, avrai così la possibilità di avere una piccola rendita e nello stesso tempo di contribuire alla messa in circolo di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili di energia.
Come si sa infatti i polemici nei confronti di una tecnologia pulita come il fotovoltaico ritengono che i pannelli occupino troppo spazio per essere realmente efficienti nella produzione di energia elettrica necessaria ad esempio per una casa. Effettivamente, per ovviare a questa problematica, le aziende del settore sono in cerca di spazi per l’installazione di pannelli solari, che siano campi non coltivabili, discariche o tetti.
Chiaramente è necessario possedere il tetto che si propone in affitto. Un altro requisito di cui tenere conto è l’esposizione del tetto, l’ideale è quando è esposto a sud e quindi costantemente al sole così da produrre il più possibile. Per tutti i proprietari di alloggi quindi il consiglio è di tenere sott’occhio le aziende che fanno ricerca di tetti fotovoltaici.

giovedì 19 aprile 2012

Energy Audit App

Arriva Energy Audit App l'applicazione per iPad, sviluppata da Escogi3 e Megaman. Questa applicazione è in grado di evidenziare il risparmio economico/energetico e la riduzione di CO2 derivanti dalla sostituzione delle tradizionali lampadine con luci LED a elevate prestazioni. 
Viene quindi quantificato l’investimento iniziale, la sostenibilità finanziaria del progetto e l’effettivo guadagno derivante dal minor consumo energetico.Energy Audit App è un programma pensato per installatori, architetti, consulenti di arredamento e rivenditori di soluzioni di illuminazione ma è utilizzabile anche dal consumatore privato. Questo perchè l’app è davvero semplice da utilizzare, con pochi e semplici step da completare. Poi, il database interno, contenente le caratteristiche tecniche di tutte le lampade LED disponibili, permetterà di elaborare la miglior soluzione, senza richiedere ulteriori input esterni.
Sarà quindi possibile anche attraverso questo strumento valutare l'efficienza energetica ad esempio nell'utilizzo delle fonti rinnovabili nella produzione di energia.

venerdì 30 marzo 2012

Rinnovabili: si può risparmiare...

Una ricerca dell'Osservatorio internazionale sull'industria e la finanza delle fonti energetiche ecologiche rivela: per il paese un beneficio netto parti a 76 miliardi di euro e più 130mila posti di lavoro.

UN BENEFICIO economico netto pari a 76 miliardi di euro (più di una Finanziaria pesante). Un aumento dell'occupazione misurabile in 130 mila posti di lavoro (23 volte i dipendenti della Mirafiori). Una crescita della capacità di export di 3 miliardi di euro l'anno (un decimo di tutto l'export agroalimentare). Una diminuzione della dipendenza del Paese equivalente a 13 miliardi di metri cubi di gas l'anno (ben più degli 8 miliardi di metri cubi estratti attualmente in Italia).

Sono i benefici che si possono ottenere evitando di strangolare la crescita delle fonti rinnovabili in Italia. Li ha misurati una ricerca condotta dall'Osservatorio internazionale sull'industria e la finanza delle rinnovabili presieduto da Andrea Gilardoni, dell'università Bocconi, con il supporto di Anev, Aper ed Enel Green Power.

I dati sono stati calcolati mettendo a fuoco i benefici che sono stati effettivamente prodotti nel periodo 2008 - 2011 e proiettandoli al 2030. L'analisi parte dal riconoscimento di una serie di errori compiuti nel settore: peso eccessivo degli oneri autorizzativi, inefficace controllo sugli incentivi, normativa incostante. E da una serie di difficoltà oggettive: crisi economica, sovrapproduzione del sistema elettrico, difficoltà di adattamento della rete al nuovo assetto della generazione distribuita dell'energia (oggi non ci sono più solo poche grandi centrali ma oltre 400 mila punti di produzione elettrica pagati dalle famiglie, dagli artigiani e dalle piccole imprese).Nonostante queste difficoltà il settore è in grado di decollare. Lo studio analizza ad esempio il caso del fotovoltaico. Oggi per incentivare 13 gigawatt di capacità installata sono impegnati 5,6 miliardi di euro l'anno. Con altri 1,4 miliardi (più 25%) la capacità produttiva crescerà dell'80% al 2016 e raggiungerà poi, senza ulteriori incentivi, i 30 gigawatt nel 2020. E' uno sviluppo in linea con le prospettive globali, caratterizzate da una rapida crescita del settore: nel 2011 gli investimenti globali per le rinnovabili hanno superato i 240 miliardi di euro. Un mercato in cui l'Italia ha cominciato a inserirsi con una certa efficacia negli ultimi 4 - 5 anni utilizzando capacità nel settore della meccatronica e della ricerca avanzata (ad esempio i brevetti di Rubbia e Angelantoni per il solare termodinamico).

"Congelare in modo brusco gli investimenti invece di pilotare una discesa morbida significherebbe uccidere un intero comparto produttivo e dare un colpo micidiale all'occupazione", osserva Simone Togni, presidente di Anev. "Le scelte contraddittorie del passato governo e le incertezze di questa fase del governo Monti hanno già prodotto una netta frenata nel mercato dell'eolico. Se gli impegni presi continueranno a essere rimessi in discussione e le scadenze normative a non essere rispettate le industrie del settore saranno costrette a chiudere e al posto dei benefici ci saranno oneri aggiuntivi per i contribuenti perché la bolletta energetica salirà e l'occupazione scenderà".

Fonte: LaRepubblica.it